Il ministero dell’Economia ha deciso. La prima rata della Tasi (la tassa sui servizi indivisibili) verrà pagata il 16 settembre in tutti quei Comuni che alla data del 23 maggio non avranno deciso le aliquote di propria pertinenza.
La proroga scaturisce dal fatto che a oggi solo il 10% dei comuni italiani (832 su 8.092) hanno deliberato sull’aumento o meno dell’aliquota base (incrementabile fino ad un massimo dello 0,8 per cento) e quale dovrà essere la quota pagata dall’inquilino (tra il 10 e il 30 per cento). E di questi poco più della metà ha pubblicato le proprie aliquote sul sito del ministero.
La prima scadenza della tassa sui bene comuni indivisibili (ad esempio l’energia elettrica a uso pubblico) era stata fissata per il 16 giugno.
Data che rimane valida per i Comuni che hanno fatto tutto in regola e su questo tuona il Codacons che non vede “alcun valido motivo che giustifichi questa differenza, dato che i Comuni hanno avuto tutto il tempo necessario per deliberare le aliquote. Un provvedimento che viola la Costituzione che, all’articolo 3, sancisce l’assoluta uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge”.
Monica Adorno