Il Consiglio della Camera di Commercio potrà insediarsi oppure no? Dopo le dimissioni, l’assessorato regionale ha richiesto, a Confcommercio e sigle vicine, le nomine di sostituzione dei consiglieri dimissionari.
Confcommercio queste nomine le ha fatte, la settimana scorsa. In verità ha fatto anche di più. È stato presentato un ricorso sulla vicenda e c’è anche una lettera che inviata al Governatore Crocetta che attende un feedback
Secondo il presidente di Confcommercio Catania, Riccardo Galimberti il Consiglio Camerale – a dispetto delle nuove nomine – non potrà insediarsi, ma è davvero la Vancheri l’unica che può scrivere la puntata seguente di questa storia che ha tanto l’aspetto di un tiro alla fune. Quale coalizione vincerà? Confindustria o Confcommercio?
Nel frattempo la cordata guidata da Galimberti “ha incontrato alcuni deputato regionali ai quali è stato fornito il materiale su questa vicenda. Sia per sensibilizzarli sull’argomento – ha detto Galimberti – ma anche nella speranza che la politica prenda posizione. Come abbiamo scritto nella lettera inviata al presidente Crocetta «qualcuno aveva l’urgenza e l’esigenza di cambiare i vertici della Sac Spa prima dell’insediamento del Consiglio Camerale che poteva esprimersi sul ricambio apicale al vertice dell’Aeroporto di Catania»”.
Dall’altro lato della barricata il presidente di Confindustria Catania, Domenico Bonaccorsi di Reburdone, replica per le rime.
– Alla luce delle novità di quest’ultimo mese ritiene che la vicenda CCIAA CT potrà avere un esito positivo nella nomina di un presidente?
«Ce lo auguriamo davvero. Da parte nostra ci sarà il massimo impegno – afferma Bonaccorsi – per dare finalmente una governante alla CdC dopo tanti mesi di commissariamento».
– Confcommercio crede che l’aeroporto abbia un peso specifico rilevante nella questione della Camera di Commercio di Catania. Come ritenete questa valutazione? E perché?
«Se lo dicono loro c’è da crederci: l’accanimento dimostrato nel paralizzare il fisiologico ricambio degli organi camerali fa supporre una forte riluttanza a perdere quel controllo sulle partecipate della CdC da loro esercitato negli ultimi 15 anni. Ci auguriamo d’altronde che la preannunciata riforma del Governo Renzi – conclude Bonaccorsi – del sistema camerale ponga finalmente fine a questi impropri appetiti».
In tutto questo il commissario ad acta Alessandro Ferrara nominato a tempo per gestire l’elezione del presidente, è sempre lì.
Monica Adorno