13.000 partecipanti alla V edizione del Catania Book Festival. Dei Pieri: “Catania è ancora raggiante. Politici e privati riflettano”

Foto di gruppo Catania Book Festival

“È un altro bilancio positivo che tracciamo con gioia e che fortifica la convinzione di tutto lo staff che a Catania si possa investire sulla cultura. C’è ancora molta strada da fare, è vero, ma i primi a dimostrare che ha senso lavorare e crescere nel campo degli eventi culturali ed editoriali sono proprio i catanesi”, commenta l’ideatore e direttore del festival, Simone Dei Pieri. E non è solo una questione di numeri. Il pubblico è ulteriormente cresciuto dall’edizione 2023 caratterizzata dal fortunato tour del Premio Strega, che per la prima volta scelse Catania come prima città della promozione degli autori in gara; ma in questi giorni l’entusiasmo si è acceso, prima di tutto, grazie alla voglia di partecipare e di dibattere su letture e su temi importanti.

La mostra del fumettista Wallis, organizzata a fine agosto dal Festival e conclusasi alla vigilia degli incontri, ha permesso di finanziare una borsa di studio per un nuovo iscritto all’Accademia di Belle Arti. “È poi accaduto che decine di bambini abbiano partecipato ai laboratori creativi che in questa edizione sono stati particolarmente apprezzati, mentre i genitori ascoltavano Vera Gheno o altri bravissimi autori o autrici, e i fratelli più grandi la slam poetry di Lorenzo Maragoni. O semplicemente ad acquistare o curiosare tra i titoli proposti dagli editori indipendenti della fiera. – prosegue Dei Pieri- Sono queste piccole grandi scelte a cui abbiamo assistito nella tre giorni alla Nuova Dogana che ci convincono che lo spazio di crescita esiste”.

Anche le scuole hanno partecipato molto attivamente dimostrando che per dialogare con i giovanissimi servono programmi e appuntamenti pensati su misura per loro. 
“La scelta degli ospiti, l’offerta tra narrativa, poesia, riflessioni su temi sociali che hanno messo insieme le generazioni, ci hanno premiati – conclude Dei Pieri -. Soprattutto il weekend del Catania Book Festival è stata la prova del nove: le nostre sale scoppiavano di gente, mentre la città, nelle stesse ore, ospitava altri interessanti e partecipati eventi aperti al pubblico. Questo dovrebbe portare sia i privati che la politica a riflettere. Catania è, nonostante le sue evidenti difficoltà, ancora raggiante e potrebbe diventarlo molto di più”.

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