Mentre il professore Guido Tonelli raccontava le vicende legate alla scoperta del bosone di Higgs ad un pubblico composto da studiosi, docenti, giovani ricercatori e studenti; la politica catanese lo ignorava del tutto ma si ritrovava attorno ad un tavolo per discutere sul rilancio della microelettronica. E dire che in questi anni un Elefantino d’oro non si è negato a nessuno. Ma evidentemente la Fisica e le sue connessioni non interessano molto a chi governa la città. Il Centro Siciliano di Fisica Nucleare e Struttura della Materia, uno dei centri di eccellenza dell’intelligenza e della ricerca catanese, che ha peraltro organizzato l’incontro con Tonelli, rischia di chiudere o perlomeno di essere fortemente ridimensionato. Infatti, da tempo è venuto a mancare anche il sostegno del Comune di Catania, socio fondatore che dal 2004 non versa più la sua quota e ha smesso di sottoscrivere le obbligazioni che si rinnovano ogni cinque anni. Eppure l’Ente ha portato e continua a portare risorse economiche sul territorio.
Il sindaco Enzo Bianco e l’assessore regionale alle attività produttive Linda Vancheri hanno parlato del rilancio della microelettronica catanese partendo dal solito, vecchio assioma: «La St investa nello stabilimento catanese».
Quindi grande attenzione… così, almeno, c’era scritto nel comunicato stampa che ha celebrato l’incontro, nei confronti del futuro della St e di quello della Cesame. Giusto per quest’ultima, perché rappresenta le capacità e la volontà delle maestranze locali ed è quindi un grande valore sociale ed economico che deve essere assolutamente preservato, ma che però, come tutti sappiamo, non si occupa di microelettronica.