Catania è indietro, molto indietro nella raccolta differenziata dei rifiuti. È questo il dato essenziale emerso dalla conferenza organizzata dall’Adiconsum. Numeri e percentuali assolutamente sconfortanti. Secondo quanto affermato dal professore Alessandro Maiocchi del Centro Studi Adiconsum, di fronte ad un’altissima produzione di rifiuti la percentuale della differenziata si attesta intorno al 9% della raccolta totale. Una cifra realmente molto bassa. Secondo quando comunicato dall’assessorato comunale all’Ecosistema Urbano (quello che un tempo si chiamava all’Ecologia), lo scorso anno ogni catanese ha prodotto una media di quasi 2 chilogrammi di rifiuti al giorno, dei quali sono stati riciclati meno di 200 grammi.
E l’assessore Rosario D’Agata, come spesso accade per i membri della giunta Bianco, scarica tutta la colpa alle amministrazioni precedenti. Vero che, in particolare l’ultima, esse non hanno brillato. Basti pensare alle inchieste della Magistratura proprio sugli appalti relativi alla raccolta dei rifiuti. Ma è anche vero che in un anno, tanto è passato dalle elezioni, qualcosina in più forse si poteva fare.
In ogni caso il comune di Catania sta studiando delle strategie per cominciare a risalire la china della raccolta differenziata. Chissà se il viaggio d’istruzione a Salerno, città virtuosa in questo settore, fatto nello scorso mese di febbraio da una delegazione catanese composta da assessore e tecnici, abbia inciso o inciderà nel piano d’azione. Certo a ben guardare basterebbe prendere come esempio Aci Bonaccorsi o Zafferana… giusto per non andare troppo lontano.