Sabbia e musica. Note e immagini. Suoni ed emozioni che evocano terra, acqua, vento, libertà, sogni, dubbi e amore. È questo in sintesi il format inedito e made in Italy che arriva al Teatro Antico di Taormina domenica 22 giugno alle 21.30 nell’ambito di TaoArte 2014. Lo spettacolo è “I Suoni del Silenzio. Co-Esistenze”, ideato dal Maestro Vito Terribile, musicista, compositore e autore, insieme alla israeliana Ilana Yahav, la Sand Artist più famosa al mondo. Dopo la partecipazione straordinaria all’evento di Santificazione dei Papi con il brano inedito a loro dedicato, Animae Mundi, Vito Terribile si prepara realizza il suo spettacolo a Taormina per poi raggiungere Washington e Tel Aviv.
Su un unico straordinario proscenio, Musica, Sand Art, Scultura e Prosa intessono una trama fatta di linguaggi creativi diversi ma esprimendo attraverso canali emozionali paralleli, un messaggio univoco di grande forza comunicativa.
Un’opera, in otto brani, che “arriva” a tutti con grande semplicità e senza artifici, regalando agli spettatori emozioni uniche e trasferendo messaggi di profondo valore universale in una chiave di lettura originalissima e inaspettata. Ogni brano sarà introdotto, in prosa, da Corrado Tedeschi che con la sua squisita professionalità attoriale, accompagnerà il pubblico sulla soglia dell’emozione.
Musica evocativa, creata dal connubio tra i suoni naturali degli strumenti acustici dell’orchestra e le suggestioni elettroniche che attingono alla più aggiornata tecnologia del suono, sintetizzate in melodie di prorompente forza comunicativa. Particolare la scelta dei musicisti coinvolti in sinergia con la Palermo Classica Simphony Orchestra: Michele Ascolese alle chitarre, il Gruppo femminile delle Green Clouds, Luca Leonori alla batteria e una autentica rivelazione vocale, la soprano Sonia Sciamanna.
Musica e prosa si libreranno nell’aria materializzandosi in performance live grazie alla maestria dell’israeliana Ilana Yahac, la più grande Sand Artist. Il risultato saranno quadri visivi che raccontano le suggestioni emozionali dei brani in esecuzione. La Yahav usa le mani per dare vita ad immagini su un tavolo retroilluminato trasparente, mentre una telecamera posizionata sopra di lei mostra la creazione artistica proiettata su uno schermo gigante.
Cornice scenografica della serata le opere dell’artista francese Serge Uberti, nel cui percorso creativo si rintraccia, ancora una volta, un imprescindibile legame con i temi del viaggio esistenziale: una rilettura poetica della natura plasmata in opere scultoree fatte di pigmenti naturali e di materiali poveri, impreziositi da una tecnica molto raffinata.