Oltre al film “Il capitale umano” di Paolo Virzì, pluripremiato ai Nastri D’Argento 2014, l’ultima edizione di quello che può essere tranquillamente considerato l’Oscar del cinema italiano, verrà ricordato per due passioni diffusissime: la prima è più antica, il calcio; la seconda ha preso piede di recente: il selfie. Proprio così, nel vedere registi, attrici e attori, sul terrazzo dell’hotel Timeo di Taormina, al momento del cocktail che precede la cerimonia ufficiale di premiazione appare subito evidente l’interesse di molti per la partita Brasile – Cile ma anche per gli autoscatti che ormai nell’era dei social network si chiamano “selfie”.
Se poi dobbiamo fare una ulteriore distinzione tra i sessi appare subito evidente che la mania del selfie trova più interesse nelle attrici, probabilmente a causa di un maggiore narcisismo di quest’ultime. Mentre ha trovato maggiore interesse, inevitabilmente, tra gli attori uomini la partita Brasile – Cile.
Così non sorprende più di tanto vedere il protagonista dell’ultima edizione dei Nastri, Paolo Virzì che con il suo film “il capitale umano” si è accaparrato sei Nastri, insieme a Claudio Amendola, Marco Giallini (premiato con il prestigioso Premio “Nino Manfredi” per il suo ruolo da protagonista nel film “Tutta colpa di Freud”), Pierfrancesco Favino, Pif (premiato con il Nastro come migliore regista esordiente grazie al film ”La mafia uccide solo d’estate”) ed altri che fremono nel seguire attraverso un smartphone la lotteria dei calci di rigore nella partita tra Brasile e Cile.
E non sorprende nemmeno vedere molte attrici premiate con i Nastri 2014 da Matilde Gioli (vincitrice del premio riservato ai migliori esordienti grazie al film “Il capitale umano”) ad Anna Foglietta (vincitrice del premio speciale Wella per la sua versatilità), da Paola Minaccioni (vincitrice del Nastro come attrice non protagonista grazie al film “Allacciate le cinture”) a Kasia Smutniak (vincitrice del Nastro come attrice protagonista nel film “allacciate le cinture”) dedicarsi con passione a una delle maggiori ossessioni del momento il selfie. Foto, ovviamente, immediatamente postate sui loro profili personali tra Facebook e Twitter.
A pensarci bene sembrava quasi una messa in scena, quasi fosse l’opera ben riuscita di un abile sceneggiatore: un corto sulle passioni, sui vezzi del momento che riescono a unire tutti: dal più povero al più ricco, dal più celebre all’emerito sconosciuto.
Patrick Battipaglia