Stamattina la riunione convocata dal Prefetto di Catania e affidata al coordinamento della dott.ssa Pennisi in merito allo spostamento dell’ufficio postale “Catania 11” non c’è stata. Gli invitati c’erano quasi tutti: il vicesindaco del comune di Catania Marco Consoli, Agostino Trovato componente di giunta di Confcommercio Catania e primo firmatario della petizione con cui si chiedeva al Prefetto un intervento in merito allo spostamento dell’ufficio postale Catania 11 da via Pietra dell’Ova a Catania a piazza Tivoli di Tremestieri Etneo. C’era la dott.ssa Tuccari presidente del comitato commercianti di Canalicchio, il direttore dott. Politano, il rappresentante della circoscrizione dott. Stancanelli e il presidente di Ascom Confcommercio, Giovanni Saguto.
La grande assente era Poste Italiane che avrebbe dovuto essere rappresentata dal dott. Malerba responsabile della tutela aziendale Sud 1 di Bari. La motivazione ufficiale di questa assenza sembra essere stata la repentina convocazione che (inviata il 2 luglio) non ha consentito a Poste di organizzare in tempo la trasferta. Nonostante le motivazioni, è stata un’assenza pesante che alimenta – vuoi o non vuoi – i cattivi pensieri. Fino a questo momento ha influito moltissimo, sul piatto della bilancia, lo sfratto che Poste ha subito dal proprietario per il mancato rinnovo del contratto. Oggi invece il piatto ha mutato inclinazione a causa di un’assenza scortese che si sarebbe potuta evitare anche solo con una semplice email.
Al momento non è stata stabilita una data per il prossimo primo incontro, anche se voci in corridoio parlavano di luglio. Tra il 21 e il 23.
“Come più volte è stato segnalato, in questo quartiere – ha affermato il Giovanni Saguto presidente Ascom Confcommercio – non esistono sportelli bancari e l’unico Bancomat in funzione è proprio quello delle Poste. Privare i cittadini di questo servizio e di tutti quelli che Poste Italiane assicura alla collettività sarebbe un grave vulnus che impoverirebbe un territorio molto grande privandolo di un servizio pubblico essenziale per gli oltre 7.000 cittadini. Auspichiamo una nuova convocazione al più presto, dove Poste Italiane possa intervenire per dimostrare la massima buona volontà nel venire incontro ancora una volta ai bisogni primari di questa collettività”.
Vedremo se Poste accoglierà l’invito e riuscirà a essere presente alla nuova convocazione che, forse, dovrebbe essere estesa anche al proprietario dell’immobile di via Pietra dell’Ova in cui attualmente “Catania 11” sta continuando ad operare. Il proprietario è infatti un attore importante in questa vicenda, l’unico, oltre Poste, che può chiarire davvero il perché del trasferimento e dello sfratto.
Sapere come mai il proprietario non è stato invitato sarebbe stata la domanda per la dott.ssa Pennisi che non abbiamo incontrato visto che la riunione non era aperta alla stampa.
Nel frattempo il “caso Catania 11” continua a far parlare di sé per i problemi che causerà ai 7.000 abitanti di Canalicchio alla fine dei sei mesi di proroga del contratto chiesti da Poste Italiane e, a quanto pare accordati, al proprietario dell’immobile di via Pietra dell’Ova in attesa dei lavori di adeguamento previsti per il trasferimento degli uffici in piazza Tivoli.
I sei mesi dovrebbero scadere a gennaio anche se al momento non ci sono lavori visibili nel locale di piazza Tivoli.
Monica Adorno