Le tariffe per i servizi hanno subito rincari altissimi. Negli ultimi 10 anni l’acqua è aumentata dell’85,2%, i rifiuti dell’81,8% e i pedaggi autostradali del 50,1%. Purtroppo, le liberalizzazioni non hanno prodotto gli effetti sperati. Nello stesso periodo di tempo anche le tariffe dei principali servizi pubblici italiani hanno subito aumenti record: acqua +85,2%, rifiuti +81,8%, trasporti urbani +49,6%.
Solo i servizi telefonici hanno subito una diminuzione: -15,9%. In compenso, sempre nel periodo considerato, l’inflazione è aumentata del 23,1%.
«Nonostante i forti aumenti registrati dalle bollette dell’acqua – segnala Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, che ha analizzato i dati – la nostra tariffa rimane la più bassa d’Europa. La stessa considerazione può essere fatta per i biglietti ferroviari: anch’essi sono tra i meno cari in Ue. Preoccupa, invece, il boom registrato dall’asporto rifiuti. Nonostante in questi ultimi sei anni di crisi economica sia diminuita la produzione di rifiuti e sia aumentata la raccolta differenziata, le famiglie e le imprese hanno subito dei rincari ingiustificati.
Gli aumenti del gas – ha aggiunto Bortolussi – hanno sicuramente risentito del costo della materia prima e del tasso di cambio, mentre l’energia elettrica dell’andamento delle quotazioni petrolifere e dell’aumento degli oneri generali di sistema, in particolare per la copertura degli schemi di incentivazione delle fonti rinnovabili. I trasporti urbani, invece, hanno segnato gli aumenti del costo del carburante e quello del lavoro. Non va dimenticato che molti rincari sono stati condizionati anche, e qualche volta soprattutto, dall’aggravio fiscale. Tuttavia, nonostante i processi di liberalizzazione avvenuti in questi ultimi decenni abbiano interessato gran parte di questi settori, i risultati ottenuti sono stati poco soddisfacenti. In linea di massima oggi siamo chiamati a pagare di più, ma la qualità dei servizi non ha subito miglioramenti sensibili». Sempre ammesso che di servizi si possa parlare.
Tra i settori presi in esame in questa elaborazione quello dei taxi è l’unico ad avere le tariffe totalmente amministrate: in altre parole, queste ultime sono definite attraverso una delibera comunale. Ebbene, ad esclusione del servizio telefonico, che nell’ultimo decennio ha registrato una contrazione dei prezzi di quasi il 16%, il servizio taxi ha subito l’incremento percentuale più contenuto tra tutte le voci analizzate.
L’ultima parte dell’analisi elaborata dall’ufficio studi della Cgia ha preso in esame l’aumento delle tariffe registrato da alcune voci nel periodo intercorso dall’anno di liberalizzazione fino al 2013. Ebbene, le assicurazioni sui mezzi di trasporto sono aumentate del 197,1% (4 volte in più dell’inflazione), i pedaggi autostradali del 62,7% (1,7 volte in più dell’inflazione), i trasporti ferroviari del 57,4% (1,7 volte in più dell’inflazione), il gas del 53,5% (2,3 volte in più dell’inflazione), mentre i servizi postali hanno subito un incremento del 37,8% pressoché uguale a quello registrato dall’inflazione. Solo i servizi telefonici hanno subito una riduzione dei prezzi: -18,8%, contro un aumento dell’inflazione del 38,5%.