Non è l’unico ma è senza dubbio uno dei più belli, il Museo del Carretto che è stato inaugurato alcuni giorni fa ad Aci Sant’Antonio in provincia di Catania. La scelta della sede, in via Vittorio Emanuele n. 120, è stata semplicemente perfetta. Nell’edificio, di proprietà della Provincia Regionale di Catania, che un tempo ospitava magazzini e stalle, sono esposti dieci carretti tutti rigorosamente restaurati.
Ogni aspetto del carretto siciliano è stato analizzato in tutte le sue parti, dalla struttura alla decorazione. L’allestimento, curato dagli allievi del liceo artistico “M. M. Lazzaro”, fa uso di pedane per rendere più agevole al visitatore la visione del telaio del veicolo, realizzato da carradori e intagliatori, nelle sue varie componenti: la “cascia” costituita dall’insieme di cassa e ruote, i “masciddara” ossia le sponde, i “barruna” cioè le sbarre verticali spesso scolpite ad intaglio, la “cascia di fusu”, ossia le decorazioni arabescate in ferro battuto allocate sotto il piano del carretto.
Ruote, sponde e qualsiasi superficie a vista recano dipinti motivi geometrici oppure, a seconda delle epoche, figure religiose, oppure scene tratte dall’opera dei pupi. I colori, sempre vividi e smaglianti, hanno una prevalenza del giallo, del verde o del blu a seconda l’area geografica di diffusione. Varianti erano anche determinate dal tipo di materiale che veniva trasportato sul carretto. Anche le essenze lignee usate sono diverse: frassino per i raggi delle ruote, noce per il mozzo e le corone, abete per il fondo della cassa, faggio per le stanghe, ecc.
Oltre a presentare la collezione di carretti siciliani, il museo di Aci Sant’Antonio comprende singole parti dei veicoli a ruota ed un insieme di finimenti e bardature. Tali oggetti sono illustrati da didascalie particolareggiate, che rendono significativi dei reperti che resterebbero altrimenti muti agli occhi dei giovani. Proprio pensando a questo segmento di pubblico sono stati collocati nel museo dei pannelli, utili anche ai turisti, con fotografie e notizie tratte dalla bibliografia di riferimento.
Al pennello del pittore locale, il maestro Domenico Di Mauro, 101 anni compiuti, va una particolare menzione per il vivace decoro di uno dei pezzi più recenti, esposto nella collezione. Altri esemplari, ugualmente dipinti e intagliati rispettando le tecniche e i temi figurativi della tradizione, provengono da Modica e da altre parti dell’Isola.