Alzino la mano quanti sanno di cosa si occupa il veterinario pubblico? No, non siete capitati in una rubrica di giochi enigmistici da risolvere sotto l’ombrellone e vi sbagliate se state pensando a uno studio veterinario dove portare il vostro amico a quattro zampe. Ma è con questa domanda che la dottoressa Mirella Basile del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria, dove è Dirigente dell’Unità Funzionale Formazione del Personale, ha iniziato il proprio intervento nell’ambito del seminario organizzato dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia.
Ruoli e compiti del Veterinario Pubblico emergono realmente solo durante le
emergenze sanitarie o ambientali, quali la diossina (come non ricordare il disastro di Seveso?), la melamina (la sostanza cristallina messa nel latte per aumentarne l’azoto e dunque la capacità nutritiva dell’alimento, in realtà tossica quando non letale), l’influenza suina e l’H5 N1 o, in tempi più recenti, il virus West Nile che colpisce i cavalli. Spesso la stampa si occupa di queste problematiche solo nella fase più acuta, non di rado suscitando inutili e pericolosi allarmismi. Un’adeguata informazione non farebbe che supportare la mission del Veterinario Pubblico che è quella di prevenire i rischi per la salute pubblica, controllare gli animali, garantire la conformità dei prodotti di origine animale, tutelare gli interessi dei consumatori.
La dottoressa Basile ha poi illustrato il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria che fa parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania ed è organizzato in quattro strutture operative: il “Servizio Sanità Animale” che espleta attività di sorveglianza epidemiologica e profilassi per le malattie infettive e diffusive degli animali oltre a gestire l’anagrafe zootecnica e la Banca Dati Nazionale informatizzata. Il “Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale” che si occupa del rilascio delle autorizzazioni e compie attività di vigilanza sui prodotti di origine animale, su stabilimenti di macellazione, mercati ittici, stabilimenti di lavorazione, trasformazione e depositi di prodotti di Origine Animale.
Il “Servizio Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche” che garantisce il controllo sulla produzione primaria di alimenti di O.A., sull’alimentazione animale, la distribuzione e l’impiego del farmaco veterinario. Infine il “Servizio di Igiene Urbana Veterinaria e Lotta al Randagismo” che gestisce l’anagrafe canina, il controllo demografico della popolazione canina e felina, il monitoraggio degli animali selvatici, rilascia il nulla osta e le certificazioni per l’importazione e/o l’esportazione degli animali da affezione, ecc.
Il sito di riferimento è www.aspct.it/settori_sanitari/settore_sanità_pubblica_veterinaria.
LE COMPETENZE TERRITORIALI
Nei 58 Comuni della provincia di Catania insistono nove Distretti Sanitari Veterinari dove ciascun Servizio si articola, a livello periferico, in Unità Operative: in essi sono presenti 121 veterinari pubblici mentre il personale amministrativo conta 33 unità. In caso di emergenza è attivo il Servizio di Pronta Disponibilità su chiamata, attraverso le Forze dell’Ordine, (Polizia Municipale, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale), dal lunedì al venerdì dalle 20.00 alle 08.00 del mattino successivo; il sabato dalle 13.45 alle 08.00 del lunedì successivo e durante l’orario diurno di chiusura dell’ufficio, atteso che i medici veterinari svolgono le loro attività prevalentemente sul territorio. Ogni cittadino può presentare suggerimenti per continuare a migliorare la qualità dei servizi offerti, segnalare disservizi ed esporre reclami all’Ufficio Relazioni con il Pubblico competente o alla direzione del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria (via San Paolo, 5 a Gravina di Catania).
Katya Musmeci