Le storia del campo sportivo di Librino e della vicina palestra è antica e tragica. Nel corso degli anni, infatti, il complesso sportivo non è mai stato gestito adeguatamente e spesso è stato devastato dai vandali. I lavori cominciarono nel 1997 e finirono nel 2003 per una spesa di 10 milioni di euro. Poi l’abbandono graduale e la devastazione. La “salvezza” è arrivata quando la gestione dell’impianto è stata presa dalla squadra dei Briganti Rugby di Librino.
Nel 2009 il terreno di gioco venne affidato al Calcio Catania, nell’ambito della convenzione stipulata da Comune e società rossazzurra per la gestione dello Stadio Massimino. Il Catania si era inoltre impegnato a favorire la nascita di una scuola-calcio per i bambini del quartiere, in collaborazione con le associazioni che operano sul posto. Con il passare del tempo, tuttavia, l’interesse della squadra di Pulvirenti per il Pala San Teodoro scemò progressivamente e quel progetto rimase lettera morta.
L’attuale assessore Rosario D’Agata, allora capogruppo del Pd a Palazzo degli Elefanti, chiese all’amministrazione Stancanelli di rivalersi sul sodalizio calcistico etneo, per il mancato rispetto della convenzione. Un’istanza che non ebbe mai risposta. Qualche giorno fa il sindaco di Catania Enzo Bianco ha visitato a Librino, con l’architetto Mario Cucinella e altri rappresentanti del Gruppo G124 – il nome deriva dal numero dell’ufficio del progettista e senatore Renzo Piano a Palazzo Giustiniani – che sta lavorando a Librino a un progetto destinato a “rammendare” il tessuto urbanistico e sociale del quartiere. All’incontro erano presenti anche i rappresentanti della società sportiva “I Briganti”.
Presenti anche gli assessori Rosario D’Agata, Salvo Di Salvo e Valentina Scialfa, Giulia Floriani, consulente della Mario Cucinella Architects, Carlo Colloca, docente di Analisi sociologica e metodi per la progettazione del territorio dell’Università di Catania, il presidente della Consulta Comunale Giovanile Pierangelo Spadaro e il componente Giulio Ciccia. «Gli sforzi fatti da questi ragazzi – ha detto Bianco – sono preziosi ma da soli non bastano. Occorre innanzitutto regolarizzare la situazione affidando loro, appena saranno pronte le carte, la gestione di questa struttura potenzialmente bellissima, perché non è giusto che si resti in questa condizione di precarietà. E poi si proseguirà».
Il sindaco ha preso visione degli interventi del Comune di Catania, coordinati dal geometra Rosario Marino e consistiti in azioni di ampliamento dell’area destinata agli orti didattici, di messa in sicurezza dell’area limitrofa il campo da rugby e di bitumazione di una superfice di collegamento con l’Istituto scolastico Brancati che fosse anche funzionale a ospitare manifestazioni sportive, culturali e sociali. Un intervento ideato dagli architetti Roberto Corbìa e Roberta Pastore del Gruppo G124 che sono però partiti, come ha sottolineato Colloca, dalle richieste dirette dei cittadini.