Secondo i dati dell’organizzazione mondiale del turismo dell’ONU, nel 2013 l’Italia è stata il quinto paese più visitato al mondo, con 46,1 milioni di presenze in un anno. I viaggiatori si recano in Italia per infinite ragioni, ma un fattore importante è riconducibile al grande numero di siti dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Federalberghi, l’associazione che rappresenta gli interessi del settore alberghiero in Italia, ha riportato che, nei primi quattro mesi del 2014, il tasso di occupazione alberghiero è salito del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2013, grazie in particolare a un incremento degli ospiti stranieri18. Internamente l’economia è ancora debole e all’inizio dell’anno è salito il tasso di disoccupazione19.
I dati Hotel Prix Index evidenziano che questi ed altri fattori hanno contribuito a un incremento del 2% dei prezzi medi pagati da tutti i viaggiatori in Italia, saliti a quota 129 euro nella prima metà del 2014. Emergono notevoli differenze tra le 48 destinazioni incluse nel rapporto, ma appena poche variazioni a due cifre.
L’incremento maggiore dei prezzi si segnala a Ischia, che registra un aumento dei prezzi dell’11% fino a 121 euro per camera a notte. Sempre nel Golfo di Napoli, Sorrento sale del 7% raggiungendo la quota di 161 euro, Napoli del 4% fino a 93 euro e Capri segna un rialzo del 3% con un prezzo medio di € 221, quota che la fa salire in vetta alla classifica generale dei prezzi come destinazione italiana dove i viaggiatori hanno speso di più nella prima metà del 2014.
Sul versante opposto, Pompei scende invece del 6% a € 71 per camera a notte, il prezzo più basso dello studio HPI. Nella regione dei laghi, Riva del Garda si evidenzia per un’altra buona performance, +10% fino a € 139, mentre Garda sale del 4% a € 132. Sirmione si classifica con un +3% e un prezzo medio € 133 per camera a notte, Como, invece, registra un rialzo del 2% fino a € 151. Stresa invariata a € 163, mentre Bellagio registra un calo del 7% fino a € 203 e Brescia un -1% raggiungendo un prezzo medio di €81. In Sardegna, Olbia registra uno dei rialzi maggiori, +9% e un prezzo medio di € 113, mentre a Cagliari i prezzi rimangono invariati a € 87 per camera a notte. Nemmeno in Toscana troviamo un trend lineare. A San Gimignano i prezzi salgono del 7% fino a € 121 e anche Viareggio e Firenze segnano un rialzo del 4%,rispettivamente a € 138 e € 135. Pisa, invece, registra un calo del 6% a € 90 e Siena segna un 3% raggiungendo un prezzo medio di € 107 per camera a notte.
I PREZZI IN SICILIA
Lo stesso vale per la Sicilia, dove Taormina registra una crescita del 4% fino a € 182 mentre Siracusa rimane invariata a € 111. Palermo registra un incremento del 4% ed un prezzo medio € 86 e Catania perde un punto, scendendo a € 81 per camera a notte.
La Costiera Amalfitana conserva la sua posizione nella parte alta della classifica dei prezzi, anche se nel periodo preso in esame i prezzi medi sono scesi, con Positano in seconda posizione a € 219 dopo un calo del 3%, e Amalfi al sesto posto a €181, dopo un calo del 6%. Ravello fa segnare la maggior flessione, meno 11% e un prezzo medio di €190 per camera a notte, malgrado questo la località si trova sempre al quarto posto della classifica dei prezzi. Tra le altre grandi città, Genova segna un incremento del 3% fino a €95 per camera a notte, Milano raggiunge il prezzo medio di € 131 e Roma di € 129, registrano entrambe un incremento dell’1%. Torino, invece, segna una flessione del 3% e un prezzo medio di €96 e anche Bologna registra un meno 1% fino a €105.
I PAESI CHE SPENDONO DI PIù
I dati evidenziano che, dei 39 Paesi inclusi nel rapporto, 24 nazioni hanno speso di più in Italia nella prima metà del 2014, tre hanno speso la stessa cifra e i restanti 12 hanno speso di meno rispetto allo stesso periodo del 2013. Con un divario di €92 a notte tra la vetta e i piedi della classifica, sono i visitatori del Medio Oriente ad aver speso di più per un soggiorno in albergo in Italia, con € 170, malgrado una flessione del 9%, il calo più alto registrato nello studio HPI. La Thailandia è seconda a € 155, dopo una crescita dell’8%, , seguita dagli USA al terzo posto ed una spesa media di € 153, a seguito di un rialzo dell’1%. I primi 10 posti sono occupati da diverse nazionalità che hanno dovuto sostenere un lungo viaggio per raggiungere l’Italia. Tra questi vi sono l’Australia, che sale del 2% in quarta posizione a €149, il Messico al sesto posto, con un +6% a € 143, il paese dell’America Latina con il miglior piazzamento, e Singapore all’ottavo posto a € 141, il paese asiatico che ha speso di più in Italia, malgrado un calo del 3%.
I top-spender in Europa sono i Norvegesi, al settimo posto in classifica con €142, dopo un rialzo del 3%. L’Italia confina con quattro Paesi e, di quelli inclusi nello studio HPI, la Svizzera è quello con la miglior posizione in classifica, al numero 14 a €134, dopo un rialzo del 5%, seguita dagli austriaci, al 25° posto a € 122 dopo un incremento del 5% e dai francesi, al numero 32 a € 112, con un rialzo del 7%. La Polonia ha registrato il maggior rialzo di spesa, +13% a € 92, valore che la colloca al numero 39 della classifica, rimanendo pur sempre il Paese che ha speso di meno per soggiornare in Italia. La Grecia subisce un rialzo dell’11% fino a € 94, collocandosi al numero 38, mentre la Germana è vicina con una crescita del 10% a € 112, posizionandosi al trentaduesimo posto della classifica.
In direzione opposta, dopo il calo registrato dal Medio Oriente, Hong Kong registra il maggior calo, -7%, raggiungendo una quota media di €131 e collocandosi in XV posizione. Russia e Portogallo, invece, scendono entrambe del 6%, la prima a € 117, al numero 30, la seconda a € 101, al numero 36 della classifica.