Nuova vita a Catania e ai suoi “ruderi” grazie all’energia degli architetti di “Aretè”. Consegnati i progetti ai sindaci

Pennisi e Scannella

Pennisi e Scannella

Gli architetti hanno consegnato ai sindaci della Provincia di Catania i progetti elaborati nel corso del workshop “Aretè”. Sono molto più che semplici progetti su carta, ma lavori pensati per rigenerare cinque aree del territorio etneo. Si tratta, in senso metaforico, delle prime pagine di un nuovo capitolo che vede protagonista la provincia di Catania e suoi “ruderi”, riportati a nuova vita grazie all’energia di giovani architetti e all’esperienza di chi fa la professione da tempo. Si sono incontrati e hanno unito le forze in occasione della settimana di workshop “Aretè” che ha segnato un’altra tappa: la “consegna” dei progetti ai sindaci dei Comuni interessati, da parte dei promotori dell’iniziativa, l’Ordine e la Fondazione degli Architetti di Catania, in collaborazione con Officina 21 e con la  partecipazione della Sovrintendenza ai Beni Culturali della città.

Le “rovine” di San Berillo a Catania svuotate per ampliare lo spazio e accogliere attività socio-culturali; il Teatro Bellini di Acireale che rinasce dalle sue “viscere”, rivisitando l’involucro della sala; la Ferrovia dismessa di Acireale riqualificata e arricchita di un percorso ciclabile; l’ex Campo di polo di Giarre, “il gigante grigio”, immaginato come un grande contenitore allegro e colorato per attività ricreative e sociali; l’Eremo del rifugio di Caltagirone riportato al suo primo significato, per permettere di godere di una condizione di solitudine, contemplazione e vicinanza; il recupero dell’architettura rupestre di Santa Maria La Vetere, a Militello Val di Catania. Queste sono le idee ed i progetti da esse scaturiti.

«Si tratta del terzo step di questo entusiasmante percorso – ha affermato il presidente dell’Ordine degli Architetti Giuseppe Scannella, in apertura della conferenza ospitata al Castello Ursino – con il coinvolgimento delle Amministrazioni, primi destinatari di questi lavori che sono reali contributi a un territorio che merita la giusta attenzione: per noi non è un fatto di mercato o di parcella ma di civiltà». Scannella ha anche annunciato la prossima sfida per il progetto Aretè: una call for paper, con l’obiettivo di un confronto e un cambio di esperienze con i professionisti italiani ed internazionali.

Due le parole chiave con le quali il sindaco di Catania Enzo Bianco ha accolto l’iniziativa: «Ottimismo e qualità: il primo, dettato dalla volontà di credere in una città migliore, più bella e di recuperarne il grande valore architettonico, urbano, estetico, grazie all’energia positiva dei giovani, che portano una ventata di innovazione. A garantire l’alto livello di intervento è senz’altro la qualità delle proposte». Quella che si direbbe una forma di «urbanistica sociale» come l’ha definita l’assessore all’Urbanistica Salvo di Salvo.

Dello stesso avviso i sindaci di Acireale, Giarre e Caltagirone, rispettivamente Roberto Barbagallo, Roberto Bonaccorsi e Nicolò Bonanno, che hanno accolto le proposte con la concreta possibilità di raccoglierne gli spunti più concreti e realizzabili a breve termine: è stata avanzata l’idea di organizzare una presentazione specifica direttamente alla comunità Calatina già nel mese di novembre, e seguire anche negli altri Comuni.

L’ottimo risultato del workshop è dovuto anche al lavoro della Fondazione, rappresentata oggi dal presidente Paola Pennisi che ha sottolineato «l’impegno profuso per recuperare la riconoscibilità del territorio, che richiede un costante lavoro di qualità e sinergia con tutti gli enti coinvolti, in primis le Amministrazioni – ha affermato – Ne sono la prova i sassi di Matera, un tempo simbolo di degrado oggi scenario protagonista della capitale europea del 2019».
La presentazione dei lavori è stata coordinata da Alessandro Amaro, vice presidente dell’Ordine e direttore della Fondazione.

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