Sala consiliare di Palazzo di Città, a Zafferana Etnea, gremita per la presentazione del libro “Era santo, era uomo – Il volto privato di papa Wojtyla” (Mondadori) scritto da Lino Zani. L’autore, in un clima di grande commozione, è stato introdotto dalla giornalista Grazia Calanna che ha così introdotto: «Lino Zani, maestro di sci e alpinista, consulente ministeriale in materia di montagna, dal 1984 è stato compagno di sciate, amico e confidente di Karol Woytjla. Con il Santo Padre Zani ha condiviso parentesi di vita attiva e contemplativa, solitaria e intensa, ma sempre intrisa della personalità di un uomo che ha scosso molte coscienze in tutto il mondo. Per lungo tempo Zani, che ringraziamo di essere intervenuto, ha custodito i ricordi di quella esperienza, in un silenzio che si scioglie nelle pagine del libro che ci accingiamo a presentare».
«Ho conosciuto Karol Wojtyla nel luglio del 1984 sull’Adamello – ha raccontato Zani -. I miei genitori gestivano il rifugio della Lobbia Alta sul ghiacciaio. Un giorno abbiamo ricevuto la visita di quattro sacerdoti polacchi. Non sapevamo che uno era l’assistente personale del Papa. Il posto gli piacque molto, lo reputò adatto per le vacanze del pontefice. Ho frequentato il Santo Padre per 21 anni e lo consideravo un amico. Sciava benissimo, e amava moltissimo la montagna. Sulla sua santità non ho avuto dubbi sin dal primo incontro. Non potrò mai dimenticare che pregava per ore seduto su un sasso, in silenzio assoluto, come se il tempo si fosse fermato”. La serata si è conclusa, dopo gli interventi del pubblico che ha posto diverse domande, con la proiezione del filmato ‘Non avere paura’ tratto dalla fiction andata in onda su Rai 1 nel giorno della canonizzazione del Pontefice. Nel ruolo di San Giovanni Paolo II l’attore russo Aleksei Guskov, Giorgio Pasetti interpreta Lino Zani mentre Katia Ricciarelli la madre e Claudia Pandolfi la compagna.
“Una storia singolare e commovente il cui fascino è racchiuso nelle pagine di questo bellissimo libro – ha concluso Zani ringraziando Massimiliano Russotto per l’organizzazione e il pubblico intervenuto -. Una vicenda intimista, un’amicizia che ha raggiunto le altitudini della spiritualità oltre quelle delle vette innevate dove è nata e si è rinforzata».